Le parole in Archeologia

"Non voglio parlare di archeologia. Voglio far parlare l'archeologia" [Alessandro D’Amore]


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Il tempio tetrastilo è morto: le scelte linguistiche nella comunicazione culturale

Il punto fondamentale è questo: se vogliamo usare strumenti nuovi, dobbiamo utilizzare un linguaggio nuovo.

Non possiamo scrivere un post per il blog del nostro museo con lo stesso stile e lo stesso vocabolario con cui Giuseppe Fiorelli teneva il suo diario dei lavori durante le escavazioni di Pompei nell’800. È assolutamente necessaria una diversificazione dei registri.

I professionisti del settore museale non devono smettere di utilizzare termini specialistici né devono limitarsi ad un lessico di 100 parole, ma devono esercitarsi a trovare il giusto registro per il relativo strumento. Quindi l’inevitabile accorgimento necessario è sempre lo stesso: ricordarsi a chi stiamo scrivendo, chi leggerà questo nostro scritto. Continua a leggere


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Alt, archeoblogger! Chi siete? Dove andate? Cosa fate? Un fiorino!

Ora tocca a me raccontare quello che è stato e come io ho vissuto l’incontro dei blogger di archeologia (e non solo) che esattamente una settimana fa si è tenuto a Paestum durante la prima giornata della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

Quest’incontro per me è stato principalmente fatica. Partenza alle 8.30, arrivo dopo 4 ore, ricongiungimento con il gruppo blogger alle 13, pranzo-scambio di opinioni frivole e meno frivole, visita agli stand della Borsa (con osservazioni semi-serie), insediamento in sala, attivazione di tutti i marchingegni possibili e immaginabili, live tweeting ossessivo-compulsivo con Elisa, applausi, saluti calorosi, 4 ore di guida e alle 00.15 ero a letto. Continua a leggere


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#svegliamuseo: l’idea, il progetto, la sfida

Può un progetto come #svegliamuseo non interessarmi?

Può un progetto come #svegliamuseo non trovare spazio in questo blog?

Risposta unica per tutt’e due le domande: no. Continua a leggere


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Vivere di archeologia

Tra le tante cose che mi passano per la testa in questo periodo, la più prorompente, costante e martellante è sempre la stessa: riuscirò mai a vivere di archeologia?

Pochi elementi grammaticali che definiscono un mondo di angoscia, frustrazione e disincanto.

L’ipotetica risposta varia e dipende in base ai giorni. Allora ripercorro il mio percorso accademico, professionale, personale…ma dove ho sbagliato? E soprattutto: ho sbagliato? Continua a leggere


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Da visitare un museo a vivere un museo

Spesso mi capita di pensare (per deformazione professionale e per passione) a come poter comunicare e rendere interessanti degli argomenti che lo sono per me, ma non per la maggior parte delle altre persone.

Ancora più spesso, mi capita di pensare ai musei – dai più piccoli ai più grandi, dai virtuosi agli spreconi – e a quanto poco si pongono la mia stessa domanda. Continua a leggere