Le parole in Archeologia

"Non voglio parlare di archeologia. Voglio far parlare l'archeologia" [Alessandro D’Amore]

Su di me e sul blog

Piacere di conoscerti. Mi chiamo Alessandro e sono un archeologo specializzato in comunicazione online e offline.

Scrivo di beni culturali, di archeologia, di musei e – ovviamente – di comunicazione.

Una delle cose che mi riesce meglio è scrivere e descrivere.

Per qualcuno è un dono, per altri è una malattia. Per me è un modo di essere: vedo storie dappertutto e immagino come raccontarle.

Questo blog nasce da una riflessione e da un’ambizione.

La riflessione riguarda l’archeologia e l’impossibilità che essa continui ad esistere così come la conosciamo. Una disciplina auto-referenziata , è una disciplina destinata ad implodere. Se gli accademici e gli operatori non si renderanno conto dell’importanza della comunicazione in archeologia, la situazione sarà destinata ad un progressivo peggioramento. Se invece l’archeologo imparerà ad essere anche comunicatore (dopo aver imparato ad essere informatico, cosa considerata impossibile solo 10 anni fa), allora potremo sperare in una rivalutazione e in una crescita d’importanza anche a livello istituzionale della nostra professione.

L’ambizione è quella di voler essere parte del cambiamento, di voler essere uno di coloro che ci crede e che vuole comunicare l’archeologia e renderla accessibile a tutti.

——————————————————————————————————————–

Se vuoi scoprire qualcosa in più su di me, puoi consultare il mio sito.

Mi trovi anche su Twitter, Google +, LinkedIn e (poco) su Facebook.

Per contattarmi, vai alla pagina Contatti.

7 thoughts on “Su di me e sul blog

  1. Coraggio, è la strada giusta, ma ci son tanti ostacoli ancora

  2. Pingback: Archeologo offresi | Le parole in Archeologia

  3. Più ti leggo e più concordo con quello che dici e scrivi. Sarà forse perchè pensi e sembra (da quello che scrivi) che lo fai convintamente e con la tua testa (e non è poco di questi tempi).
    Condivido sopratutto il modo con cui esprimi i tuoi pensieri, non sempre come i miei, ma la ricchezza della discussione e l’apporto di nuove idee è linfa vitale per la nostra categoria, che ancora deve fare molti kilometri in salita per raggiungere la meta.
    Con stima vera

    Tommaso Magliaro

    • Grazie davvero, Tommaso.
      E’ proprio quello che spero di riuscire a fare: dare linfa alla discussione ma dare soprattutto una decisa spinta al cambiamento, per percorrere quei chilometri che ci separano dalla vetta.
      Spero davvero di poter partecipare ad un miglioramento che riguardi tutti.
      Con altrettanta e sincera stima,
      [Alessandro]

  4. Ho trovato il tuo blog davvero interessante e nutro una profonda stima per chi, come te, svolge il proprio lavoro con passione e amore, nonostante i numerosi ostacoli che questa bizzarra società ci pone davanti. Ti scrivo per chiedere un consiglio: sono studente al primo anno di Filosofia ma ho una grande passione per la Storia e per l’Archeologia e, dopo la triennale, vorrei iscrivermi alla magistrale in Archeologia, sostenendo degli esami fuori dal mio piano di studio e ottenendo i crediti necessari per l’accesso alla magistrale. Amo la Filosofia e desidero tanto prendere la triennale in questo corso di laurea, senza optare su Lettere Classiche o Scienze dei Beni Culturali per poi accedere più facilmente alla magistrale in Archeologia, ma mi domando se questo percorso “inusuale” può svantaggiarmi, crearmi problemi durante la magistrale oppure in un possibile futuro ingresso nel concreto mondo del lavoro/ricerca in Archeologia. Gli esami “extra” che devo sostenere per accedere alla magistrale sono Letteratura Italiana-Greca-Latina, Storia Greca-Romana, Preistoria e Protostoria, Etruscologia e Archeologia Italica, Archeologia classica e Metodologie della ricerca archeologica; i primi cinque sono riesco a farli rientrare nel mi piano di studi grazie ai corsi facoltativi mentre gli altri li sosterrò fuori dal piano. Dunque vorrei chiedere se secondo te è meglio seguire il percorso “tradizionale” trasferendomi a Lettere Classiche o Scienze dei beni Culturali.

    Grazie in anticipo.

    • Caro Nicola,
      ti rispondo in colpevolissimo ritardo e ti chiedo umilmente perdono. Ti risparmio la trafila di impegni e scadenze che mi hanno impedito fisicamente e mentalmente di rispondere al tuo commento.
      Commento che mi ha sinceramente colpito e – in un certo senso – caricato di responsabilità. Come potrai immaginare, nell’economia del “politically correct”, ti darò una risposta che è il classico “un colpo al cerchio e un colpo alla botte” 😉
      Ammiro la tua scelta e percepisco dalle tue parole la passione e la voglia di conoscenza che muovono le tue azioni. Non è da tutti i giorni sentire un ragazzo di vent’anni che ti dice che ama la filosofia, che ci tiene a completare il percorso triennale. Qualcuno ti direbbe “lascia perdere! Sarai un altro disoccupato in fila al centro per l’impiego!”. Io invece ti dico: vai avanti, continua a studiare filosofia – se è quello che ti rende felice e ti dà soddisfazione.
      Certo, c’è da pensare anche al futuro, ma allo stesso tempo è difficile fare i conti anche con il proprio cuore.
      Il settore dei beni culturali – e quello dell’archeologia in particolare – vive un momento di forte crisi, come saprai. Non sarò di certo io ad elencarti tutti i problemi e le criticità: basta aprire un giornale, leggere qualche blog e ti sei fatto un bel quadretto “invitante”.
      Le cose prima o poi cambieranno ma non so proprio dirti quando, quindi qualsiasi scelta che fai o che farai pensala nell’ottica dell’investimento. In questo momento non possiamo investire soldi, ma possiamo investire il nostro tempo, le nostre passioni e le nostre competenze.
      Sono disposto a farlo? Vado avanti convinto.
      Non sono disposto? Lascio perdere tutto e mi cerco un settore in cui credo che ci sia maggiore richiesta (quale?)
      Per finire: il tuo percorso non sarebbe per nulla “anomalo” o “inusuale”, non più di tanti altri che ho incrociato sulla mia strada nel corso degli anni.
      Un consiglio finale – però – mi sento di dartelo: qualsiasi scelta farai, qualsiasi decisione prenderai, a qualsiasi ambito afferirai, pensalo in maniera diversa. Le novità vincenti, le idee brillanti non stanno sempre nel fare, creare, pensare cose che non esistono, ma nel mettere insieme in maniera nuova delle cose che già esistono . E a cui nessuno aveva mai fatto caso.
      Spero di esserti stato d’aiuto o – almeno – di averti ispirato 🙂
      A presto,
      [Alessandro]

Lascia un commento